E tu come dormi? Le abitudini del sonno degli italiani secondo la ricerca di ZzzQuil
Dormire bene non è solo un piacere, ma una necessità per la salute e il benessere generale. La nuova ricerca sul sonno condotta da ZzzQuil, in occasione della Giornata Mondiale del Sonno 2025, ha rivelato dati interessanti sulle abitudini del sonno degli italiani.
Se da un lato cresce la consapevolezza dell'importanza di una buona qualità del riposo, dall'altro persistono difficoltà che ostacolano il sonno di molti, compromettendone il benessere psicofisico.
Dimmi come dormi e ti dirò chi sei
La ricerca ha suddiviso gli italiani in tre categorie in base al loro risveglio.
- Gli "Zombie", che rappresentano il 41% della popolazione, si alzano dal letto ancora stanchi e trascorrono le prime ore della giornata cercando di riattivarsi. Questa categoria è particolarmente colpita da stress e ansia, fattori che compromettono la qualità del riposo.
- Le "Lepri", che costituiscono il 33%, si svegliano subito attive e pronte ad affrontare la giornata. Questo gruppo tende ad andare a dormire prima delle 23:00 e a godere di un sonno più profondo e continuo.
- I "Troll", che rappresentano il 26% degli italiani, si svegliano di cattivo umore e si sentono ancora affaticate, un segnale evidente di un riposo frammentato e disturbato da frequenti risvegli notturni.
I benefici di dormire bene
Secondo lo studio, il 90% degli italiani riconosce che dormire bene ha un impatto positivo sulla mente, sul fisico, sull'umore e persino sulla bellezza. Chi riesce a riposare in modo adeguato si sente più energico, più in forma e di buonumore. Tuttavia, nonostante la maggior parte delle persone sia consapevole dei benefici di un buon riposo, solo il 23% si sveglia realmente riposato. Inoltre, più della metà degli intervistati ha dichiarato di soffrire di un sonno discontinuo, segno che lo stress e altri fattori interferiscono con il riposo notturno.
Differenze generazionali nelle abitudini del sonno
L'età influisce in modo significativo sulla qualità del sonno e sulle abitudini legate al riposo. I più giovani, in particolare la Generazione Z (18-28 anni), tendono a dormire più a lungo rispetto alle altre fasce d'età e si dichiarano più soddisfatti della qualità del loro sonno. Questa categoria di giovani adulti percepisce un aumento della produttività sul lavoro e nello studio dopo una buona notte di riposo e afferma di riuscire ad allenarsi meglio.
I Millennials (29-43 anni), invece, traggono beneficio da un buon sonno in termini di miglior memoria e minor numero di errori nelle attività quotidiane.
La Generazione X (44-58 anni) registra una media di sei ore di sonno a notte, spesso interrotte, con un forte impatto delle preoccupazioni familiari sul riposo.
I Baby Boomers (59 anni e oltre), pur dormendo meno ore rispetto alle generazioni più giovani, tendono a svegliarsi più energici e a sentirsi in forma sin dal mattino.
Le cause dei problemi di sonno
Le difficoltà legate al sonno sono trasversali a tutte le fasce d'età. Otto italiani su dieci dichiarano di faticare ad addormentarsi e sei su dieci soffrono di un sonno discontinuo. Inoltre, il 17% degli intervistati non riesce a dormire più di cinque ore per notte, rendendo il riposo insufficiente per recuperare le energie.
Tra le cause principali di questi disturbi troviamo lo stress, che colpisce il 50% delle persone, seguito dall'ansia (39%) e dalle preoccupazioni familiari (38%). Anche i fattori ambientali, come la temperatura troppo alta o troppo bassa, incidono sulla qualità del sonno. Un altro elemento spesso trascurato è il russare del partner, che disturba il sonno del 57% degli italiani. Di questi, quasi la metà ammette di subire un impatto negativo significativo sulla propria capacità di riposare, anche se molti non adottano alcun rimedio per affrontare il problema.
Strategie per migliorare il sonno
Per contrastare i problemi legati al sonno, il 93% degli italiani ha adottato diverse strategie per favorire il riposo notturno come:
- Evitare il consumo di caffeina e pasti pesanti nelle ore serali.
- Curare l'ambiente in cui si dorme, assicurandosi che la camera sia buia, silenziosa e con una temperatura confortevole.
- Limitare l'uso di dispositivi elettronici, come smartphone e televisione, prima di coricarsi, per non interferire con la produzione di melatonina.
- Ricorrere a integratori naturali, come la melatonina, il cui utilizzo è aumentato rispetto al 2019.
Queste strategie dimostrano come sempre più persone siano consapevoli dell'importanza di migliorare la qualità del proprio sonno per garantire un riposo rigenerante.
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